Mi
è sempre piaciuto dare fiducia; penso che tutti se la meritino, così mi sono
assunto il compito di donarne a chi proprio non riesce a credere di averne
diritto. Dal momento che, come certamente sapete, noi tutti racchiudiamo tracce
del pulviscolo delle stelle nel nostro corpo, ho deciso che la cosa migliore da
fare fosse partire dall’origine.
Così,
ogni mattina all’alba, quando la luce del nuovo giorno non ha ancora sottratto
le coperte dal viso insonnolito dell’umanità, mi alzo, e silenziosamente mi
dirigo in giardino. Alzo lo sguardo al cielo, e senza emettere suono, con il
solo potere della mente, invio quanto più possibile la forza della mia fiducia
a quelle stelle che vedo pulsare più debolmente; le fisso con intensità, e con
quello sguardo, dico tutto. Loro mi rispondono, credetemi!
L’Allenatore di Piccole
Stelle mi ha tolto la parola, c’era da aspettarselo: è un tale chiacchierone!
Gira e rigira la parole fra le proprie mani come un giocoliere, ed è davvero
abile a farne grande strumento di comunicazione. Prima o dopo, riesce a farsi
capire da chiunque, trasmettendo ciò che cova dentro, come pochi altri sanno
fare. Quello che ha appena raccontato ha però un grande fondo di verità:
l’Allenatore di Piccole Stelle è anche in grado di comunicare senza usare
parole, né suoni di alcun tipo. Gli basta fare silenzio, dentro e fuori di sé,
e immaginarsi disteso su un letto di foglie, in mezzo ad uno sconfinato,
avvolgente, profumatissimo bosco. Un bosco particolare, perché riunisce in sé
tutte le stagioni. La cosa sorprendente, è che è capacissimo di farlo in
qualsiasi situazione: sì, anche in mezzo ad una folla di gente chiassosa e
maleodorante. Guarda qualcuno, e quel qualcuno, comprende
Ci riuscirà sempre,
deve riuscirci, perché lui è l’Allenatore di Piccole Stelle.
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