Uno sguardo alla posizione delle dita che reggono la penna
per scrivere, e le parole prendono la rincorsa, tuffandosi energicamente sulla
carta, come in un fresco oceano in una giornata d’estate.
Una miscela che ha sempre funzionato, da quando il primo
foglio ha richiamato la sua attenzione: quando? Poco utile ricordarlo. Tanto
vento è passato nei corridoi dei palazzi antichi, dopo un lungo viaggio nel
mondo, accarezzando acque e intrecciando le chiome degli alberi.
Le parole scorrono come acqua fresca, come il sale delle onde
marine, come le zolle di terra mosse in profondità dalla pioggia, che collabora
con la vanga del contadino.
Lo scrittore è un contadino che semina cibo futuro per
lettori affamati di sapere la vita. E’
un cuoco che raffina la sua arte ad ogni nuovo piatto. Affina il suo gusto
assaggiando per primo le parole che sta per buttare in pentola: devono essere
perfettamente al dente, un secondo di troppo porterebbe a scuocere tutto.
Allora lui scrive, sotto il sole e nella pioggia, e lascia
che le parole sedimentino nuova vita. E’ un maieuta sotto mentite spoglie, che
aiuta chi sente la necessità di nuovi abiti per la propria mente.
Quando lo incontrerete, ora saprete ringraziarlo in silenzio.
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