giovedì 20 febbraio 2014

Secret Agent




Il suo occhio la diceva lunga: nella sua non (ancora) troppo lunga vita, aveva visto molto, ma molto davvero....(troppo?).
Era nato dall'unione di un giovane batuffolo di vaporoso cotone con un calzino dagli antichi natali; un giorno, dopo tanto tempo trascorso a prestare servizio e spunti creativi nella stessa casa, si erano finalmente accorti l'una dell'altro, e la miccia sartoriale era stata accesa.
Dopo qualche giorno (in altri mondi concepimento e parto avvengono quasi simultaneamente all'innamoramento), Secret Agent (non ci è dato - per ovvi motivi - conoscere il suo nome di battesimo), riposava comodamente adagiato sul davanzale di un'ampia e luminosa finestra, dalla quale poteva godere di una visuale sufficiente a farsi gli affari di tutti i passanti urbani.
Ma era nella casa dove viveva che accadevano per lui i fatti più interessanti: quella casa culla di arte e creatività, dove un giorno non era mai uguale all'altro, soprattutto per gli sbalzi d'umore dei suoi abitanti. 
Secret Agent prendeva mentalmente nota di tutto, e quel tutto si riversava  nelle sue lunghe orecchie di coniglio di pezza, senza darlo a vedere agli occhi di chi credeva solo nel mondo materiale, e delle apparenze.
Così, una mattina più luminosa delle altre, quando arrivò la nuova inquilina, una con gli occhi appuntiti e le orecchie spalancate, le bastò sfiorare con le lunghe dita abituate al suono degli strumenti di legno e corda, le orecchie del piccolo custode dei segreti....in un attimo, lei e lui erano avvolti da un abbraccio comune, e passavano in una dimensione dove le parole e i pensieri sono musica pura. 
Senza più necessità di pesi e segreti.

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