mercoledì 9 novembre 2016

L'Equilibrista



Una creatura femminile dai molteplici nomi di donna.

Li aveva guadagnati nel corso dei mutamenti di pelle, che usava rinnovare ad ogni stagione delle sue età, come un serpente del deserto.
L’ho incontrata intenta a correre su un lungo filo rosso, indossando il nome dell’Equilibrista.
Il suo sorriso azzurro inciampava nella polvere del labirinto di stimoli sensoriali che aveva scelto come dimora temporanea: lei sollevava il lembo della lunga gonna, e passava oltre, con uno sbuffo energico che parlava di una intensità resistente alle intemperie.
Poi tornava a correre sul filo, riuscendo a mantenere un ritmo costante che le impediva di cadere, nonostante grandi altezze si spalancassero sotto di lei.
Tutto intorno aveva alte onde dalla cresta fascinosa, impossibili da imbrigliare per mano umana: l’Equilibrista le teneva a bada con voce ferma, e attingendo alla loro forza, dipingeva i giorni.

Quando le ho detto arrivederci, nel suo sorriso azzurro ho scorto la sfumatura rossa di un imminente nuovo cambio di pelle.

giovedì 28 luglio 2016

Il Camminatore



In apparenza la sua era una vita tranquilla. Ma il Camminatore racchiudeva in una scatola preziosa gli strumenti del suo mestiere del vivere: ali per le gambe, per camminare più leggero le sue giornate, e  una retìna per la luce, per illustrarne il ricordo.

Saliva in sella alla sua bicicletta rossa come l'ultimo tuffo del sole del tramonto, e afferrava pulviscoli di luce come fossero farfalle. Poi  li portava a casa e ne aveva cura, finché, grazie alla sua creatività, non diventavano immagini.

Allora la Luce era pronta per spiccare di nuovo il volo, e diventare patrimonio invisibile di tutti coloro che volessero ascoltarne il racconto. 

Il Camminatore riprendeva la strada, catturando con dolcezza pulviscoli di luce, e restituendoli al loro canto, mentre li distribuiva a chi avesse voglia di donare al proprio tempo una pausa: la condivisione di un pezzo di strada.