In apparenza la sua era una vita tranquilla. Ma il Camminatore racchiudeva in una scatola preziosa gli strumenti del suo mestiere del vivere: ali per le gambe, per camminare più leggero le sue giornate, e una retìna per la luce, per illustrarne il ricordo.
Saliva in sella alla sua bicicletta rossa come l'ultimo tuffo del sole del tramonto, e afferrava pulviscoli di luce come fossero farfalle. Poi li portava a casa e ne aveva cura, finché, grazie alla sua creatività, non diventavano immagini.
Allora la Luce era pronta per spiccare di nuovo il volo, e diventare patrimonio invisibile di tutti coloro che volessero ascoltarne il racconto.
Il Camminatore riprendeva la strada, catturando con dolcezza pulviscoli di luce, e restituendoli al loro canto, mentre li distribuiva a chi avesse voglia di donare al proprio tempo una pausa: la condivisione di un pezzo di strada.