Lei era l’archetipo
della Maestra di Saggezza, ma non lo sapeva.
L’avevo incontrata sul
cammino, e lei mi aspettava su una soglia. Allora non sapevo che mi avrebbe
donato passi di esempio, e lei stessa non sapeva: era, soltanto.
La Maestra di Saggezza,
che era senza indossarne l’abito, si
muoveva con levità per luoghi carichi di essenze. Il suo arrivo portava una
fiammella di luce buona, quelle di cui i contadini, quando è notte e fuori il
buio sbadiglia, invocano la presenza.
La sua presenza era il
mio buon segnale per fronteggiare
specchi che richiedono quella Attenzione con la quale si posticipa l’appuntamento.
Ma la Maestra di
Saggezza porgeva una mano con i suoi occhi morbidi di limpidezza, e ogni
barriera cadeva, arresa.
Nessun commento:
Posta un commento